niente è cambiato
La sirena dell'ambulanza trafiggeva il silenzio della notte come
l'ululato di un lupo, correndo pericolosamente nella nebbia fitta
delle ultime ore di buio prima dell'alba.
I due uomini erano tesi e nervosi, e non smettevano di guardare
attentamente la strada, con l'ansia di trovare prima o poi qualche
ostacolo contro cui andare a sbattere.
- Non dovremmo correre cosi - disse il dottore, seduto accanto all'
autista - non si vede granchè e ammazzarci tutti non servirebbe
certo a salvare quella poverina" -
- Per non correre rischi dovrei andare quasi a passo d'uomo,
dottore - rispose l'autista senza distogliere gli occhi dalla striscia
sull' asfalto - volete che lo faccia? -
- No, non arriveremmo mai in tempo. Cerca di stare attento, e
procedi cosi, e che Dio ce la mandi buona -
Le luci della notte continuavano a sbucare freneticamente dal buio
e dalla nebbia, in un vorticoso caleidoscopio di colori.
- Perchè lo avrà fatto? - chiese l' infermiera da dietro
all'improvviso, con voce quasi inudibile, come se parlasse a se
stessa, mentre si dava da fare con gesti rapidi e precisi vicino all'
esile figuretta umana stesa sulla lettiga - è cosi giovane.....cosi
carina!"
- Ce ne possono essere mille di perchè in queste cose - le rispose
il medico senza girarsi - e di solito son cose che succedono proprio
alle ragazze carine -
- Ha dei pantaloni strettissimi, dottore, e respira appena, glieli
slaccio -
- si, va bene - fece il medico con un filo di voce, tirando un grosso
respiro di sollievo nel vedere che l'autombulanza era riuscita
finalmente a sorpassare un grosso bus che vagava pigramente
nella notte..
Per un pò rimasero in silenzio, assorti nei pensieri,mentre la
sirena continuava ad ululare nelle strade buie
- Oh cavoli!...- si senti la voce dell'infermiera.
- Che c' è? - fece il dottore senza girarsi
- ma guarda....- rispose la donna in camice verde - questa
ragazza..non.....non.....-
- Che ha la ragazza? - si girò il medico - e parla! -
- beh...questa ragazza.......insomma, chi lo avrebbe
pensato....ehm...non è una.... ragazza -
- E cos'è, allora? -
- beh, dottore....credo ....ehm.-.credo sia ..un....ragazzo -
Il dottore si alzò, scavalcò con un gesto agile il sedile e andò a
raggiungere l'infermiere, dando subito un'occhiata alla figura
stesa sulla barella.
Rimase in silenzio per un pò, fissando quel corpo giovane e
sofferente, dalle caratteristiche anatomiche inequivocabilmente
maschili.
Si girò con lo sguardo , e incrociò quello dell'autista, che guardava
ora avanti ora dietro con scatti repentini della testa.
Fuori, le luci della notte continuavano a sbucare dal buio e dalla
nebbia, ma molto più lentamente.
L'autista lo fissava con uno sguardo da ebete, e un'espressione
vagamente interrogativa.
-[i] Riprendi a correre, idiota - sbottò il medico - guarda che non
è cambiato niente! -[/i]